Turismo

Cenni Storici

Sul dolce pendio del colle S.Anna, anticamente S. Francesco di Paola, si estende il paese di Santa Caterina Villarmosa. E’ questo l’incipit della “ Storia particolareggiata del comune di S. Caterina Villarmosa” dell’arciprete F. Federico.
Il paese di S. Caterina Villarmosa nasce dalla masseria dei Grimaldi, anticamente posta nelle vicinanze dell’attuale chiesa Madre. A Sud del paese si estendono le contrade di Muleri, Scavo e Monaco; ad Ovest la visuale è limitata dal Filo delle Rocche la cui altezza impedisce di spingere lo sguardo oltre; a Nord vi sono gli ex feudi Recattivo e Garisi; in fondo sorge la catena delle Madonie ed infine ad Est, le vastissime valli permettono un’ampia visione dell’ Etna.

Però, sull’epoca di fondazione del paese di S.Caterina, diverse sono le opinioni degli storici.
Secondo alcuni studiosi, la fondazione ufficiale avvenne tra il 1572 e il 1604 ma, secondo uno storico locale, la presenza dei primi abitanti nel feudo di Risigallo risale a circa ottanta anni prima. Sempre secondo gli studi effettuati da uno storico locale, nei fatti, il territorio dell’attuale paese è rimasto inabitato, fino all’inizio del XVII secolo. La sola costruzione ancora in essere che è da fare risalire a tempi precedenti la fondazione del paese ( tardo XIV/ inizio XV secolo) è l’edificio con il bellissimo portale con la bifora, ad angolo tra la via Caltanissetta e via Firenze.

La Patrona

Santa Caterina d'Alessandria (287? - Alessandria d'Egitto, 304), vergine e martire, è considerata santa dalla Chiesa cattolica e ortodossa.E' raffigurata dal Caravaggio con il simbolo identificativo della Ruota dentata.
Biografia 
Oltre alla incerta data di nascita (287), al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d'Egitto nel 304, della sua vita si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari. Secondo la tradizione, Caterina era una bella giovane egiziana che, in occasione dell'insediamento ad Alessandria del governatore Massimino Daia, avvenuto nel 305, si presentò a palazzo nel bel mezzo dei festeggiamenti, nel corso dei quali si celebravano feste pagane con sacrifici di animali. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese al governatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità.
Martirio 
Di fronte alla richiesta della ragazza, il governatore convocò un gruppo di retori affinché la convincessero ad onorare gli dei. Tuttavia, per l'eloquenza di Caterina, non solo non la convertirono, ma essi stessi furono prontamente convertiti al Cristianesimo. Il governatore ordinò la condanna a morte di tutti i retori e dopo l'ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire anch'essa su una ruota dentata. Tuttavia, lo strumento di tortura e condanna si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa. Secondo una leggenda posteriore, il suo corpo fu trasportato dagli angeli sul monte Sinai. In questo luogo, nel VI secolo, l'imperatore Giustiniano fondò il monastero che porta il nome della santa.
Celebrazioni 
Le scarse notizia sulla sua vita hanno sempre fatto dubitare della reale esistenza di una santa Caterina d'Alessandria d'Egitto. La stessa Chiesa cattolica ha spesso espresso i suoi dubbi, culminati nell'esclusione dal martirologio tra il 1962 e il 2002, nonostante il permesso del Vaticano di festeggiarla ugualmente.
Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto si festeggia il 25 novembre, ma la festa patronale ricorre il 25 settembre.
Iconografia
Santa Caterina d'Alessandria viene rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali per sottolineare la sua origine principesca. La palma che tiene in mano indica il martirio. Il libro ricorda la sua sapienza e la sua funzione di protettrice degli studi e di alcune categorie sociali dedite all'insegnamento (insegnanti e Ordini religiosi come i Domenicani e gli Agostiniani). Infine viene rappresentata con una ruota spezzata, lo strumento del martirio, ma anche l'elemento che lega la Santa a numerose categorie di arti e mestieri che hanno a che fare con la ruota. Forse è questo l'elemento che unisce santa Caterina ai ceramisti, di cui è protettrice.

Posizione geografica
Alle dolci pendici del colle S. Anna, a circa 606 metri sul livello del mare, si estende il comune di Santa Caterina Villarmosa fondato tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600 e circondato: ad est dalle verdeggianti valli coltivate ad ulivi delle contrade S. Giulio e Scaleri, a sud delle contrade Muleri, Scavo e Monaco, ricche di fichi d’india, mandorli vigneti.
A circa due chilometri dal centro abitato si estende la Riserva Geologica Contrada Scaleri istituita nel 1997 con una superficie di circa dodici ettari: è particolarmente interessante per l’evoluzione di microforme carsiche nei diversi tipi di rocce gessosse derivanti dal processo di erosione dell’acqua sulla roccia, tutta la zona è caratterizzata da una rigogliosa vegetazione tra cui un raro esemplare di orchidea l’anacamptys pyramidalis. Ricca è anche l’area archeologica di questo paese e precisamente di Cozzo Scavo antico insediamento fenicio.

Sito archeologico di  Cozzo Scavo
NOME IN LINGUA LOCALE: Sito Archeologico Di Cozzo Scavo
INDIRIZZO: SS121, Santa Caterina Villarmosa - 93018 -CL
Il territorio compreso tra Caltanissetta e Santa Caterina Villarmosa registra una notevole concentrazione di siti umani antichi, che attestano una frequentazione della zona a partire dall'età preistorica fino ad età tardo imperiale

Monumenti
All’interno del centro abitato si trovano: la Chiesa della Provvidenza, tipico esempio di architettura rurale dalle linee semplici ed eleganti. La Chiesa Madre dedicata all’Immacolata Concezione, costruita nel 1717. E' la più importante di Santa Caterina Villarmosa e la particolarità che subito colpisce il visitatore è il suggestivo prospetto bianco, rivestito nel 1879 con la caratteristica pietra di Siracusa.Nelle vicinanze della Chiesa Madre si trova un edificio dei primi del 900 adibito a sede della Biblioteca Comunale Pasquale Panvini, che custodisce un ricco e vario patrimonio librario antico e moderno di circa 20.000 volumi, tra cui spiccano 38 Cinquecentine, 149 volumi del 1600, 992 volumi del 1700 e 638 opere fino al 1850.
Tra le opere, che fanno di questa biblioteca un tesoro e un vanto per l’intera popolazione, è da ricordare la preziosa Enciclopedia di Diderot e D’Alembert, donata alla biblioteca dagli eredi di Monsignor Panvini, sacerdote e studioso di medicina. L’opera nasce dalla traduzione dall’inglese al francese del Dizionario universale delle arti e delle scienze. Si tratta di una terza edizione, risalente al 1770-1779, scritta da Chamdrs, sotto la direzione di Diderot e grazie all’intervento di Madame de Pompadour, la quale riuscì a portare a termine la stesura di questa terza edizione superando le opposizioni da parte delle autorità religiose. Alla realizzazione dell’opera parteciparono anche solo esprimendo le loro opinioni su determinate questioni, molti grandi illuministi europei quali: Voltaire, Montesquieu, Turgot e Rousseau.
Nell'omonima contrada,  si trova La Fiumara, un bevaio costituito da due grandi vasche rettangolari in pietra, una con bordo più alto che serviva per abbeverare gli animali,  l’altra più bassa, con i bordi realizzati con larghe lastre di pietra lavica, poste leggermente inclinate e scanalate a formare dei lavatoi. Qui le massaie del paese si riunivano per fare il bucato, per battere, al ritmo dei gioiosi canti popolari, i panni da sbiancare; gli allevatori portavano armenti, greggi e mandrie di buoi per abbeverarli; i contadini, all’alba prima di cominciare a lavorare nei campi, riempivano i bummuli e le quartare ( tipici contenitori d’acqua in terracotta ) con l’acqua fresca.
Folklore

Le feste e le sagre legate alle antiche tradizioni popolari testimoniano un forte legame, che va oltre il folklore, in quanto mantengono vivi i valori del territorio che li conserva e li rivive con partecipazione e coinvolgimento. Come quello del pomeriggio del Giovedì Santo, quando nella piazza principale, viene imbandita la tavola con pane, verdura e frutta a simboleggiare l’ultima cena.
Commovente è la processione all’alba del Venerdì Santo quando il corteo religioso si muove lungo le stradine silenziose. Ad intervalli regolari i ladatori, circa venti, che seguono l’Addolorata e la Sacra Urna scandiscono coralmente le melodie e le antiche lamentanze.
La Sagra più sentita è quella del muffuletto che ha luogo i primi giorni di  Settembre e prevede la preparazione di gustose e morbide focacce aromatizzate con semi di finocchio selvatico e zafferano, condite con ragù di carne. 
Tra i prodotti tipici artigianali va segnalata la lavorazione all’uncinetto e la realizzazione dei ricami. Oggi quest’arte, recuperando le tecniche più antiche tramandate di generazione in generazione viene svolta con la stessa dedizione e competenza di un tempo, facendo del ricamo caterinese quello tra i più pregiati della Sicilia.

Riserva naturale
Riserva naturale orientata geologica di Contrada Scaleri
Tipo di area: Riserva Regionale
Codifica EUAP: EUAP 1134
Regioni: Sicilia
Provincia:  Caltanissetta
Comune: Santa Caterina Villarmosa
Provvedimenti istitutivi: D.A. 587/44 1/09/1997
Superficie a terra: 11,88 ha
SIC
Natura 2000 è la rete ecologica europea costituita da aree destinate alla conservazione della biodiversità. Tali aree, denominate Zone di Protezione Speciale (ZPS) e Siti di Importanza Comunitaria (SIC), hanno l’obiettivo di garantire il mantenimento ed il ripristino di habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica, particolarmente minacciati e degli uccelli migratori che tornano regolarmente nei luoghi oggetto della tutela.
In Sicilia, con decreto n. 46/GAB del 21 febbraio 2005 dell'Assessorato Regionale per il Territorio e l'Ambiente, sono stati istituiti 204 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), 15 Zone di Protezione Speciale (ZPS), 14 aree contestualmente SIC e ZPS per un totale di 233 aree da tutelare.
Sito di Importanza Comunitaria (SIC) della Regione Siciliana
Codice Natura 2000: ITA050002
Denominazione SIC: TORRENTE VACCARIZZO (TRATTO TERMINALE)
Regione biogeografia: Mediterranea
Collocazione geografica: Comune di Santa Caterina Villarmosa (CL)
Superficie: 188,932 Ha
Mappa sito: F268 IV NE VILLAROSA

Descrizione del sito

Tipi di habitat
Salt marshes, Salt pastures, Salt steppes.……………….. 70%
Dry grassland, Steppes ........................                              30%
                        Copertura totale habitat                            100 %

Caratteristiche del sito
Il Biotopo è costituito dall'alveo del torrente Vaccarizzo, che nel tratto interessato risulta incassato tra affioramenti rocciosi della serie Gessoso-Solfifera del Massiniano. La temperatura media del sito su base annua è di 16,3 gradi centigradi. Pioviosità media annua 582 mm distribuiti in 59 giorni di pioggia. Clima termomediterraneo secco.

Qualità ed importanza
Il biotopo, in buone condizioni anche se in qualche tratto degradato per l'apporto di rifiuti solidi, riveste un'importanza scientifica in quanto ospita un paleo endemismo quale Limonium optimae Raimondo, descritto per la prima volta nel 1993.

Vulnerabilità
Il sito, completamente privo di alcuna azione di protezione, risulta sottoposto ad una pressione antropica alquanto lieve, che non ha minacciato la sopravvivenza della popolazione di Limonium optimae. In qualche tratto sono presenti accumuli di rifiuti solidi facilmente asportabili
I dati relativi al SIC sono riportati in specifiche schede di sintesi Formulario Natura 2000, complete di cartografia Mappa.

 

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